LUISA TURCHI, storica dell'arte, Giornalista

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Storica dell’arte e giornalista originaria di Rimini, vive a Venezia.
Cura e allestisce mostre d’arte di pittura, scultura e fotografia di artisti del passato e contemporanei. Collabora con musei, istituzioni, gallerie e case d’asta italiane ed europee. Intuizione e ricerca delle fonti storiche la guidano, in particolare, nel ricreare suggestive atmosfere, conscia che un’opera artistica è tale solo se, anche a distanza di anni, pur nel limite della fissità dell’immagine e del suo linguaggio significante, riesce a conservare intatto il fascino di ieri, nell’emozione degli occhi di chi la riscopre e la racconta, facendola rivivere ancora, attraverso antiche e nuove parole.


Un quadro e un libro. Incontro virtuale

Un quadro è silenzio.
Un quadro può urlare, ma senza essere udito.
Un quadro è una donna bionda, che ti guarda dritto negli occhi, per poi abbassarli, lasciando l’azzurro dell’iride sulla tela.
È una prostituta che fa mostra di sé, per poi fuggire.
Ti illudi di possederla da subito, ma non sarà mai completamente tua, né di nessuno.
Un quadro è dannatamente egoista.
È un pezzo unico, che ha valore perché è uno, e uno solo.
Puoi comprarlo, certo, e puoi appenderlo in casa, guardarlo ogni giorno, orgoglioso che sia lì, su quella parete.
Per quanto ti sforzi, però, non riuscirai a penetrarlo totalmente, mai.
Un quadro si lascia ammirare in superficie, suggerendo profondità silenti, ma irraggiungibili.
Un quadro fa viaggiare con la mente, può farti sognare, senza fornire itinerari prestabiliti.
Può darti inquietudine, o riposo.
Un quadro suggerisce, senza mai rivelare.
Ci sono quadri, tuttavia, che non riescono ad essere dipinti, e che forse aspirano solo al taglio della tela, per essere liberi.

Un libro è silenzio.
Ma il suo è un silenzio che parla, perché un libro ha voce, pur essendo muto.
Un libro è una donna bruna, che socchiude piano le labbra, e sussurra alla tua mente, cantando la sua anima.
È una prostituta che si spoglia dentro, senza fuggire.
Non la si può possedere nell’immediato, ma solo nel tempo.
Un libro è sempre un rischio, ma una volta scelto, si dà interamente, dall’inizio alla fine.
Un libro vuol essere conservato senza mai essere dannatamente egoista.
Non si lascia ammirare solo in superficie, ma vuole che le sue profondità silenti siano penetrate.
Un libro fa viaggiare con la mente, può farti sognare, fornendoti però itinerari prestabiliti.
Può darti inquietudine, o riposo.
Un libro rivela sempre, non imprigiona le sue sensazioni, ma le evoca, anche quando ama l’ambiguità della parola: in un libro la voce di chi scrive diventa la voce di chi legge.
Un libro è anche l’eterno ricordo di una storia, che rivivrà tale e quale, in chi l’ha scritta e in chi la leggerà ancora.
Ci sono libri, tuttavia, che non riescono ad essere scritti, così come ci sono storie che vivono solo nei libri.
(Luisa Turchi, Storie brevi, Coop for words 2007)
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